L’idea di procedere ad aprire la causa di beatificazione per Cesare Guasti nacque negli anni Venti del secolo scorso dopo la pubblicazione della sua prima biografia, scritta dal mons. Virgilio Crispolti, canonico lateranense, che per primo intuì la valenza spirituale della vita del Guasti, stimato come letterato, ma sconosciuto per la sua vita interiore. La biografia del Crispolti ebbe un notevole editoriale, tanto da avere più edizioni. Tra gli attenti lettori del testo biografico vi fu anche il beato Ildefonso Schuster arcivescovo di Milano che con fine intuito comprese la grandezza della testimonianza di Cesare Guasti e incoraggiò l’apertura della causa. Inoltre, con la nuova atmosfera dovuta alla conciliazione del 1929, la solitaria testimonianza dei cattolici che avevano divisato la conciliazione tra lo stato e la chiesa ebbe una nuova comprensione. Si giunse così al 1937, quando fu aperto il processo informativo diocesano sulla fama di santità, dove furono raccolte le testimonianze di persone che avevano conosciuto Cesare Guasti. Nel 1940 furono aperti i processi sugli scritti e sul non culto. Dopo la pausa bellica passarono circa venti anni per giungere, nel 1965, all’introduzione ufficiale della causa di beatificazione presso la congregazione dei Riti. Nel volume pubblicato al tempo del concilio Vaticano II, sullo stato delle cause di beatificazione, vi erano presenti dodici personalità di origine fiorentina. Tra questi Cesare Guasti era il primo. Tuttavia, alcuni motivi causarono un rallentamento della causa, come la modifica della legislazione della Santa Sede sulla canonizzazione dei santi e l’impossibilità di celebrare il processo apostolico per l’estinzione dei testimoni oculari, che avevano conosciuto il Guasti. La postulazione della causa, affidata ai padri francescani minori, decise di chiedere il passaggio del processo all’ufficio storico della congregazione per le cause dei santi. Questa decisione previde la necessità di ricostruire con la documentazione storica esistente le vicende storiche e biografiche del Guasti. Il lavoro venne affidato al prof. Francesco de Feo e a don Enrico Bini, che redassero sotto la supervisione della congregazione romana dei santi, la Positio super virtutibus, un volume di oltre mille pagine, dove furono raccolte le informazioni scritte sulla ricca esperienza umana del Guasti, sia come cristiano sia come letterato insigne. Il testo ebbe l’approvazione sia dei consultori storici e dei teologi, rispettivamente nel 1987 e nel 1990. Infine, la plenaria della congregazione dei santi formata da cardinali e vescovi, avendo come ponente il cardinale argentino Edoardo Pironio, nel maggio 1991, riconobbe che il laico, padre di famiglia e terziario francescano Cesare Guasti aveva esercitato nella sua vita, in grado eroico, le virtù teologali e cardinali. In questo momento del processo di beatificazione al candidato agli altari viene riservato l’appellativo di venerabile.
Dopo questo decreto si è aperta l’ultima fase, che concerne il riconoscimento di un miracolo per procedere alla beatificazione. Varie grazie e fenomeni singolari sono stati segnalati all’attenzione della congregazione dei santi, nel corso dei decenni passati, dovuti all’intercessione di Cesare Guasti, ma senza un esito per adesso positivo.
Si spera che l’occasione del bicentenario della nascita del Guasti possa essere una occasione per riscoprire, da parte della comunità diocesana, la sua preziosa testimonianza di santità.